…Trecento anni fa il popolo maori polinesiano viveva praticamente nudo, per mangiare bastava camminare, spostarsi, arrampicarsi per andare a raccogliere il frutto giunto a maturazione. Camminando esposti al caldo tropicale, il sudore giungeva al bassoventre e si distribuiva su ciascun lato del pube nelle pieghe dell’inguine, andando a umidificare il perineo. Lo spostamento favoriva l’evaporazione, che portava la frescura nel posto giusto. Era inutile allora praticare i bagni derivativi…Con la sedentarizzazione e l’uso degli abiti, dai pannolini dei bebè ai collant e ai pantaloni, oltre al lavoro in piedi immobili o seduti, le condizioni sono cambiate e si è reso necessario trovare un sistema per sostituire quella situazione naturale di frescura… Il bagno derivativo è una tecnica naturale che consente di ritrovare la giusta frescura in una zona del corpo che in natura si trova sempre al fresco in tutti i mammiferi, favorendo l’azione di un sistema che assicura la circolazione e l’espulsione dei grassi nocivi. Quando si fa scendere la temperatura interna di 0,3-0,5 gradi centigradi, la vita è prolungata di sette-otto anni; ciò significa che la nostra salute è migliore! Abbassare la temperatura interna è esattamente l’effetto del bagno derivativo. E’ il sistema più semplice e meno pericoloso per far calare la febbre e alleviare l’interno del ventre dal riscaldamento. Fa bene a tutti in inverno come d’estate, e le critiche e le restrizioni che sentiamo a volte nei confronti di questo metodo si possono giustificare soltanto con la scarsa conoscenza o lo scetticismo generato dalla gratuità. Questa tecnica consiste nel portare e mantenere la frescura a livello del perineo, tutti i giorni, al fine di attivare la motilità degli intestini e della fascia, nonché la circolazione dei grassi. La fascia è un apparato specifico incaricato di raccogliere le eccedenze alimentari trasformate in grasso, di utilizzarle con intelligenza e di eliminarne completamente le scorie, impedendo che vaghino nel nostro corpo in maniera anarchica e siano inutili per l’organismo. La fascia indica l’insieme organizzato delle fasce, membrane molto sottili, trasparenti e costituite di migliaia di canali che permettono il collegamento e la comunicazione: costituiscono quindi un sistema che inizia e termina a livello degli intestini. L’insieme delle fasce costituisce un’immensa rete i cui diversi elementi attorniano ciascun muscolo (anche il più piccolo) e ogni organo, sostenendoli come farebbe una rete o una calzamaglia. La fascia circola in ciascun dito delle mani e dei piedi, passa fra la pelle del cranio e il cuoio capelluto, ma anche fra la scatola cranica e il cervello, che essa avvolge. Ogni fascia possiede dei punti di attacco sui muscoli, sulle ossa e sugli organi. Si tratta di punti di contatto e di scambio. Le membrane svolgono un ruolo importante e ancora poco conosciuto nella pulizia e nel buon funzionamento dei nostri organi: esse, dotate di un’attività lenta e ritmata, agiscono sulla vitalità dell’organismo e sui movimenti interni di ossa, muscoli e organi. Sono loro che trasportano i nostri grassi. Di conseguenza la forma delle fasce conferisce al nostro corpo l’aspetto esteriore: i cuscinetti, la pancetta e i glutei voluminosi. Raccoglie i grassi durante la digestione, lascia che questi ultimi percorrano tutto il corpo compiendo funzioni molteplici e poi si dirigano verso l’intestino per essere eliminati. Diciamo che, affinché i grassi possano circolare, agire ed essere eliminati alla velocità in cui entrano nella digestione, la fascia deve essere dotata di motilità, ovvero deve essere animata da microvibrazioni che spingono i grassi aiutandoli nello spostamento. Infine i nostri grassi devono essere fluidi e non spessi, il che consente al corpo di mantenere una linea armoniosa senza cuscinetti né rigonfiamenti nei punti sbagliati, per tutta la vita, sia che le donne abbiano o non abbiano figli, sia che gli uomini siano giovani o più anziani. Affinché il sistema funzioni perfettamente, la membrana non solo deve essere dotata di motilità ma non deve essere porosa, al fine di mantenere il controllo di ciò che trasporta e distribuisce. Tale ermeticità selettiva, come anche la capacità di questa membrana di vibrare, è legata direttamente alla qualità della nostra alimentazione, ovvero di quella delle nostre membrane cellulari, composte per il 60% di grasso! Sappiamo che la motilità dell’intestino serve in particolare per far avanzare verso l’uscita i materiali che esso contiene. La motilità della fascia, come quella dell’intestino, è stimolata da due fattori. Il primo è un’attivazione meccanica (o frizione) delle terminazioni nervose situate nella parte bassa delle pieghe inguinali. Tale attivazione si ottiene principalmente camminando. Il secondo fattore è la presenza di frescura nella zona del perineo e dei genitali, portata naturalmente dall’evaporazione del sudore spostandosi a piedi nella natura senza vestiti in questa parte del corpo, vale a dire la condizione primitiva degli esseri umani. E’ proprio, in particolare, nell’apporto della frescura che si colloca il bagno derivativo. E’ evidente che il mantenimento al caldo del bassoventre partecipa ampiamente (con l’alimentazione) allo sviluppo dell’obesità, a causa della riduzione del lavoro della fascia. Più una persona è sedentaria, meno le fasce sono attive. I massaggi e lo sport massaggiano le fasce, ma non le attivano: non fanno eseguire loro il lavoro indispensabile di pompaggio, all’interno del corpo, dei prodotti che devono essere eliminati. Quando una persona beneficia di un’alimentazione naturale a base di frutta, semi oleosi, legumi, un po’ di cereali e tuberi, un po’ di pesce o pollame, se prepara questi alimenti in maniera da conservare tutte le loro proprietà e se mastica bene, il corpo produce grassi fluidi, come accade negli animali selvatici. Se inoltre la fascia lavora correttamente, non vi sono ristagni, né da parte dell’intestino né della fascia, i grassi circolano e sono eliminati alla velocità con cui entrano nell’organismo attraverso la digestione; il corpo mantiene una linea perfetta e dispone costantemente dell’energia necessaria per le proprie necessità. Allora possiamo descrivere almeno otto funzioni compiute da questo sistema grassi fluidi-fascia. _ Contribuiscono a cacciare via i grassi spessi. _Sono l’alimentazione continua dei muscoli e degli organi. _Sono il nostro carburante e la nostra energia meccanica. _Ci proteggono dal freddo e dal caldo. _Recuperano i residui di funzionamento interno del corpo, pompati dalla fascia. _Recuperano i residui provenienti dall’esterno (fumi, polveri) che attraversano il cuoio capelluto (shampoo, decolorazioni, pemanenti),che vengono inalati (deodoranti, pesticidi) e che entrano a contatto con la pelle (saponi, cosmetici, detergenti). _Hanno una funzione ormonale importante. _Contengono molte cellule madre adulte capaci di produrre ogni tipo di tessuto del corpo umano. Se sopraggiunge un blocco in una parte del corpo, deforma il tessuto nella sua interezza; le modifiche locali, quindi, possono avere un effetto globale. I “blocchi” della fascia possono essere di origine meccanica: elastico degli slip o delle calze troppo strette, reggiseno che “segna”, che favoriscono l’apparizione di cuscinetti. Possono essere di ordine traumatico: ferita, operazione, brividi. Infine possono essere di origine psicologica: paura, ansia, stress, una cattiva notizia contraggono e bloccano la fascia. Ogni persona la cui parete intestinale non ha più motilità soffre di stitichezza cronica. Lo stesso vale per l’avanzamento e lo spostamento dei grassi all’interno della fascia: quando questa non vibra più, i grassi non possono spostarsi, svolgere il proprio compito nell’insieme dell’organismo ed essere eliminati dall’intestino. Quando la fascia non riesce più a far circolare ciò che si accumula ogni giorno di grassi salutari o nocivi carichi di tossine o scorie, vi è o ingombro e intasamento, oppure soffocamento dei tessuti con tutti i segni di invecchiamento che ne derivano: perdita di energia, affaticamento, rallentamento del rinnovamento cellulare, stanchezza e tristezza che ci accompagnano quando il corpo risponde sempre meno alle nostre richieste. Però non è una fatalità! L’età non può degradarci fino a tal punto. Il nostro peggior nemico non è l’età, ma la cattiva alimentazione e il calore del bassoventre. Quando la fascia è inattiva, si osservano due fenomeni: i grassi salutari sono mal distribuiti e si ammassano dell’organismo insieme ai nocivi. Il corpo, il viso e il collo si deformano. Il bagno derivativo è un eccellente mezzo di prevenzione e favorisce un buon funzionamento del corpo. E’ avvertito come rigenerante dalla stragrande maggioranza di coloro che lo praticano, anche da persone novantenni. Non è in contraddizione con le cure prescritte dal medico. Non può in alcun caso impedire ai farmaci di agire sull’organismo. Non vi priva di energia, né in inverno né d’estate, anzi, vi aiuta a ritrovarla. Non sostituisce un intervento chirurgico. Attraverso la pulizia interna, può attenuare le crisi d’asma o di eczema e diradarle sempre di più. Può diminuire l’intensità e la frequenza dell’influenza, calmare i dolori di diverse origini, far scomparire certi rigonfiamenti. Può far calare la febbre, rivitalizzare i capelli, eliminare il gonfiore delle gambe e delle caviglie, risolvere il problema della stitichezza, regolare il peso e il volume. Questa tecnica non è pericolosa e non costa nulla. Il vantaggio dei bagni derivativi è che danno risultati stabili, il vostro corpo non funzionerà più a singhiozzo (dimagrisco, ingrasso, dimagrisco,…). Per di più, questa pratica aiuterà a venire a capo di problemi che pochissime persone riescono a risolvere, come eczemi, asma, herpes e acufeni. Tratto da il libro “Il nuovo libro dei bagni derivativi” di France Guillain.Edito da Edizioni L’Età dell’Acquario. Dello stesso autore: “En forme, 50 ricettes” Les sept Vents “Il metodo France Guillain. Per una vita sana e armoniosa” Edizioni L’Età dell’Acquario “I bagni derivativi. Un mezzo facile e gratuito per mantenersi in forma” Edizioni L’Età dell’Acquario “Manger bio, c’est par cher!” Jouvence